giovedì 24 luglio 2025
Contrattazione e occupazione di qualità: la CGIL Lombardia interviene sulla mozione di Fratelli d’Italia**** MOZ 332 : Sostegno alla contrattazione territoriale e di secondo livello per il rafforzamento dell’occupazione stabile e qualificata in Lombardia.
La CGIL Lombardia ha partecipato all’audizione presso il Consiglio regionale in merito alla mozione presentata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia sul sostegno alla contrattazione collettiva territoriale e di secondo livello. Abbiamo scelto di intervenire con trasparenza e spirito costruttivo, evidenziando i chiarimenti necessari e sottolineando le priorità che, per noi, devono orientare l’azione pubblica in tema di lavoro e salari.
In Lombardia, l’inflazione non è determinata dalla dinamica delle retribuzioni, ma da fattori esogeni come il costo dell’energia e da elementi strutturali come l’alta incidenza della rendita, ad esempio nel settore dell’abitare. Allo stesso tempo, il livello medio dei salari reali pro-capite è compromesso dalla diffusione del lavoro precario, del part time involontario e degli appalti al massimo ribasso.
«La contrattazione collettiva nazionale è essenziale per garantire il potere d’acquisto dei salari, mentre quella di secondo livello – aziendale o territoriale – deve servire a distribuire la produttività generata nelle imprese», dichiara Valentina Cappelletti, Segretaria Generale della CGIL Lombardia.
«Non si può confondere il ruolo dei diversi livelli contrattuali, né accettare che la contrattazione di secondo livello venga utilizzata per peggiorare quanto stabilito a livello nazionale o legislativo. Non siamo disponibili a deroghe o scorciatoie, né a forme di partecipazione che svuotino la funzione negoziale del sindacato. Il nostro obiettivo è sempre migliorare le condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori, non aggirare le regole».
La CGIL, insieme a CISL e UIL, sottoscrive ogni anno migliaia di accordi aziendali e numerosi accordi territoriali, contribuendo concretamente al miglioramento della qualità del lavoro in Lombardia. Per questo riteniamo necessario che le politiche pubbliche regionali, in particolare quelle finanziate con risorse della programmazione comunitaria, incentivino l’occupazione stabile, soprattutto per donne e giovani, e valorizzino le buone pratiche contrattuali promosse dalle organizzazioni sindacali più rappresentative.
NOTE *************************************************
La Mozione 332 presentata al Consiglio Regionale della Lombardia ha come obiettivo il sostegno alla contrattazione territoriale e di secondo livello per rafforzare l’occupazione stabile e qualificata nella regione. Tuttavia, la sua applicazione potrebbe incontrare diverse criticità, emerse sia da analisi tecniche che da pareri sindacali e datoriali.
⚠️ Problemi potenziali nell'applicazione della Mozione 332
1. Contrattazione territoriale: rischio di frammentazione
• Confcommercio Lombardia ha espresso forti perplessità, sostenendo che la contrattazione territoriale:
• non è efficace per affrontare problemi strutturali come il caro vita o la carenza di manodopera;
• potrebbe creare disparità tra lavoratori di territori diversi per le stesse mansioni;
• rappresenta un onere gestionale per le imprese multilocalizzate
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2. Ruolo della contrattazione nazionale
• CGIL Lombardia ha sottolineato che:
• la contrattazione territoriale non deve sostituire quella nazionale;
• non deve essere usata per aggirare norme superiori o introdurre clausole peggiorative;
• il rischio è quello di uno svuotamento della funzione negoziale del sindacato
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3. Rischio di contratti “pirata”
• Senza una legge sulla rappresentanza, si teme che la spinta alla contrattazione locale possa:
• favorire contratti meno tutelanti;
• aumentare la disparità retributiva;
• ridurre le tutele previdenziali e assistenziali
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4. Applicazione disomogenea
• La mozione potrebbe essere applicata in modo diseguale tra province e settori, creando:
• inefficienze nei sistemi di welfare aziendale;
• difficoltà di coordinamento tra livelli istituzionali e parti sociali.
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