giovedì 10 febbraio 2022

Al via la tre giorni di Rimini. Intervista alla segretaria nazionale CGIL Ivana Galli

“Ricostruire dal basso il Paese”. È questa l’ambizione della Cgil. Un’aria nuova che si respira nella sede romana di Corso Italia e, nelle ultime ore, sotto il cielo di Rimini, dove oggi avrà inizio l’Assemblea organizzativa del più grande sindacato italiano. “Ricostruire dal basso il Paese”, ci ha ripetuto più volte la segretaria organizzativa della Cgil, Ivana Galli, per darci un’idea del viaggio che la confederazione vuole intraprendere a partire da oggi. “Cgil 2030: il lavoro crea il futuro” non è un titolo scelto con leggerezza, ma il tentativo di sintetizzare il cuore di un pensiero che si fa strategia e modello organizzativo. Nel giro di pochi minuti lo capiamo bene, isolando concetti e parole che scorrono tra le righe degli appunti con i quali mettiamo in fila i pensieri di Ivana Galli. La confederalità contro la frammentazione sociale, il sindacato di strada contro la solitudine, la rappresentanza contro la precarietà. Le armi con cui il quadrato rosso vuole ribaltare un modello sociale sempre più appesantito, le scosse con cui liberarlo dalla crisi economica e del lavoro. L’appuntamento arriva dopo due anni esatti di pandemia. Anni nei quali la Cgil non si è mai tirata indietro. Anzi, spesso è rimasta l’unico punto di riferimento, l’unico presidio di prossimità per quei lavoratori e quelle lavoratrici investiti in pieno dal terremoto sociale causato dal Covid. “Non ci siamo mai fermati – dice con orgoglio Ivana Galli –. Va dato atto a strutture, categorie, al mondo della tutela. Alle sedi che sono rimaste aperte sempre, anche nei giorni surreali del primo lockdown. La nostra azione, sindacale e politica, è andata avanti nonostante le difficoltà. Come ha dimostrato anche lo sciopero organizzato il 16 dicembre, il culmine di un lungo percorso di assemblee. Una giornata in cui abbiamo riempito cinque piazze e registrato una partecipazione altissima”.

Nessun commento: