lunedì 14 giugno 2021

La guerra degli invisibili Sfruttamento e miliardi nel pianeta della logistica .

La Repubblica - sabato 12 giugno 2021, Marco Patucchi, p2, w708 È una delle tante guerre tra poveri che si combattono in Italia e nessuno lo sa. Gli invisibili. Poi succede qualcosa di grave, si accendono i riflettori, l opinione pubblica si sveglia. Si indigna. Ma dura lo spazio di qualche giorno. I sommersi tornano sotto. Successe cinque anni fa, quando Abd El Salam, operaio egiziano, venne travolto da un Tir al centro logistico Gls di Piacenza mentre partecipava ad un picchetto con- tro il lavoro precario nel subappalto. Una morte terribile. Dimenticata velocemente. Altro sussulto di indignazione per la storia dei braccialetti che regolano il lavoro nei grandi magazzini, polemiche presto scivolate via nel dimenticatoio. Riflettori accesi di nuovo qualche settimana fa per gli incidenti durante le proteste dei lavoratori a Peschiera Borromeo, a San Giuliano e nel resto dell Emilia, contro i licenziamenti e lo sfruttamento dei dipendenti. La Fedex-Tnt solo a Piacenza, “capitale” della logistica italiana, manda a casa 800 persone. Da più di due mesi picchetti, scontri tra lavoratori, sindacalisti arrestati per le proteste di piazza, i sospetti di infiltrazioni di squadre di “mazzieri” collusi con le aziende. Gli antefatti della brutta notte di Tavazzano. È il pianeta sommerso degli hub della logistica, sconfinati capannoni sparsi nel Paese dove decine di gliaia di facchini (quasi tutti extracomunitari) scaricano e caricano senza soluzione di continuità sui camion le merci, gli oggetti che qualche ora dopo entreranno nella no- stra vita. Cibo, vestiti, arredamenti. L inferno degli appalti e dei subappalti, delle false coop, dell evasione fiscale e contributiva. È di qualche giorno fa l inchiesta della procura di Milano sulla Dhl: attraverso società di intermediazionee finte cooperative, il colosso della logistica controllato dalle Poste tedesche sarebbe in un meccanismo di «meri serbatoi della manodopera», che consente ampie evasioni contributive. Già sequestrati 20 milioni. L intera filiera della logistica, che va dai rider ai camionisti, muove nel nostro Paese un giro d affari superiore ai 100 miliardi di euro, il 7% del Pil. La sola logistica di terra occupa quasi un milione di lavoratori in circa 100 mila aziende. Un business cresciuto esponenzialmente nell era della Gig economy: le consegne dei pacchi in Italia sono passate dai 250 milioni di pezzi del 2014 ai 625 milioni del 2019. E l emergenza della pandemia ha moltiplicato il ruolo del settore. Ma non le tutele e i diritti dei lavoratori. Nonostante le battaglie dei sindacati di base, egemoni nel settore, mentre i confederali provano a recuperare un terreno mai presidiato. Ennesimo specchio della sinistra che non è stata in grado di intercettare e rappresentare interi mondi del lavoro. In maggio Cgil, sl e Uil hanno rinnovato insieme a tutte le 24 associazioni datoriali di categoria, il contratto della logistica scaduto nel 2019: 104 euro medi di aumento al mese, anche sei sindacati di base Ubs e SiCobas parlano di «briciole, un bidone firmato nel chiuso delle stanze del Palazzo». Un opposizione pesante:a Piacenza, per dire, su 8.000 lavoratori della logistica, oltre la metà sono rappresentati da SiCobas, mentre l altra metà è divisa tra non iscritti e poche centinaia di tesserati coni confederali. Proprio Piacenzaè la prima linea di questa guerra tra poveri: ormai quasi hinterland milanese, la città ai bordi dell Emilia è all intersezione tra l autostrada A1 MilanoRoma e la A21 Torino-Brescia. Il Polo e il Terminal Le Mose, il Logistic Park di Castel San Giovanni, il Magna Park di Monticelli d Ongina,i capannoni di Pontenuree del distretto Fiorenzuola: oltre 5 milioni di metri quadri di capannoni dove sono presenti i giganti del retail, delle spedizioni e della logistica (Amazon, Ikea, Leroy Merlin, Unieuro, Zara, Coin, Geodis, Fercam, Dhl, Tnt, Gls...) più una miriade di piccole aziende dell appalto. «Assistiamo al risveglio della lotta operaia, grazie soprattutto all apporto dei lavoratori immigrati che sono qui da trent anni», ha dichiarato di recente Aldo Milani, coordinatore nazionale SiCobas.

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