
Il lavoro deve tornare al centro del dibattito politico. Con questo auspicio, la Cgil rilancia la proposta di legge di iniziativa popolare sulla Carta dei diritti universali e i tre quesiti referendari, che la supportano, su: reintegro in caso di licenziamenti illegittimi, responsabilità solidale degli appalti e cancellazione dei voucher, per chiedere al Parlamento un intervento incisivo per modificare le norme sul mercato del lavoro che anche in questo lungo e impegnativo anno, si sono mostrate del tutto inadeguate a risolvere la piaga della disoccupazione, ampliando il lavoro precario e le sacche di quello sommerso.
L'11 gennaio sarà una giornata importante perché la Corte Costituzionale si pronuncerà sull'ammissibilità dei tre quesiti referendari, già giudicati conformi dalla Corte di Cassazione, per i quali la Cgil ha raccolto oltre 3 milioni di firme di cittadini e cittadine, che non vogliono rassegnarsi a vedere ridotti i diritti del lavoro e intendono battersi perché sia riaffermato il principio di un lavoro dignitoso per tutti.
Cancellare i voucher, abrogare le norme che impediscono il reintegro in caso di licenziamenti illegittimi e quelle che limitano la responsabilità solidale degli appalti. È quanto chiede la Cgil nei tre quesiti referendari a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare: “Carta dei Diritti Universali del Lavoro ovvero nuovo Statuto di tutte le Lavoratrici e di tutti i Lavoratori”.
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