giovedì 28 aprile 2011

ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI

ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI

Il Comune di Milano, ha concesso la deroga per l’apertura di tutte le attività di vendita nella giornata del 1° maggio. Con QUATTRO giorni di preavviso cambia una decisione presa a novembre 2010, quando il tavolo di consultazione previsto dalla legge regionale aveva visto d’accordo tutte le parti coinvolte, comprese Federdistribuzione e Unione del Commercio, nel confermare la chiusura dei negozi per il 1° maggio a fronte della possibilità di tenere aperto la domenica successiva (8 maggio).
Alla luce della nuova delibera le aperture domenicali nel mese di maggio saranno tre (l’1, l’8 e il 15) perché il primo di maggio è stato scambiato con il 2 ottobre, ferma restando la possibilità di tenere aperto tutte le domeniche per i negozi del centro storico.
L’eccezione ormai è rappresentata dalla eventuale chiusura nei giorni festivi e non il contrario e noi riteniamo che la Festa del Lavoro possa meritare questa eccezione.
Filcams Fisascat e Uiltucs di Milano ritengono la decisione del Comune un atto grave, arrogante e sbagliato, uno sfregio alla festa del lavoro e alle lavoratrici e ai lavoratori del settore.

Sulla base di queste argomentazioni e ribadendo il concetto che contrattualmente non esiste l’obbligatorietà lavorativa durante le festività civili e religiose, Filcams, Fisascat e Uiltucs invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori ad astenersi dal prestare la propria attività lavorativa nella giornata del 1° maggio.
Inoltre, per garantire a tutti i lavoratori pari dignità e pari diritti e dare a tutti la possibilità di celebrare in maniera adeguata questa importantissima ricorrenza per tutto il mondo del lavoro e in considerazione del fatto che alcune imprese, soprattutto della Grande Distribuzione, hanno previsto, in maniera del tutto illegittima, in molte lettere di assunzione l’obbligo del lavoro festivo e domenicale, si dichiara, per questi lavoratori lo sciopero nella giornata del 1° maggio.

Venerdì 29 aprile dalle 10 alle 12 si terrà un presidio di protesta davanti all’assessorato in via Larga, 12.

CONTRO L’ARROGANZA DEL COMUNE DI MILANO

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